News dalla Flotta 302 – Ecovelaplay 2016 – Le cronache del Grigio 7 Luglio

Il sole che inizia a calare insieme al vento, pizza, birra, cocomero, sfottò e le medaglie al collo dei prodieri, questi sono gli ingredienti fissi che chiudono le regate Ecovelaplay.

Poi qualcuno mi dice: “ma le Cronache del Grigio quest’anno non le scrivi più?!?” Sono soddisfazioni anche queste!! E quindi eccomi qui a raccontarvi cosa è successo prima della premiazione di questa quarta prova della stagione 2016.

Trevignano Romano, acque antistanti il Centro Velico 3V, 35 gradi all’ombra, ma questo lo sapete già, quello che non sapete è che ieri c’era la “boa mobile” (gli scherzi del Grigio!). Una barca parte e fa la sua rotta, dopo un po’ partono i catamarani, devono raggiungere la barca come fosse una boa, una specie di arrembaggio, ad un J24 usato come scuola vela condotto, niente di meno, che da Domenico De Toro. Una variabile in più con cui fare i conti.

Vento giusto, partenza da terra, sette hobie cat tutti a vele colorate (era ora!) i bagnanti attenti, curiosi, in una linea dietro gli scafi che per un minuto occupano il bagnasciuga prima che Francesca urli il l’atteso VIAAA!!!.

Mi ero sistemato in mezzo alla “griglia” di schieramento e non ho fatto caso che sotto avevo Michele, errore! Il “bambino” spinge come un toro e stringe tanto, per un attimo rischio lo stallo, ma poi mi sfilo e sono ancora nel gruppo, il tempo di prendere assetto e velocità e controllare la situazione, il mio angolo è buono, di velocità non vado male e sono molto sopravvento.

Cerco di vedere dove stanno gli altri, soprattutto Qualcuno, per inciso oggi c’è anche Nicola che dopo un anno di assenza, per evitare una crisi depressiva di astinenza da hobie cat, è tornato tra noi.

Siamo tutti alla caccia della boa, il J24  usato come nave scuola, che secondo gli accordi deve navigare di bolina, ma siamo contro sole e non si riesce a distinguere bene il profilo delle altre imbarcazioni, nel dubbio continuiamo tutti a tirare su di bolina, Michele e avanti ma è scaduto di linea, Nicola e salito di linea ma è dietro, Giuliano segue e Fabio… va controllato.

In un momento, Nicole, la mia prodiera, avvista la barca/boa: “è la! E’ quello!!”. Siamo i primi a vederlo, viro e mi lancio  all’inseguimento. Quando lo raggiungo gli altri sono tutti dietro, viro per primo sul J24 ed inizio la prima discesa di poppa con un buon margine.

Il vantaggio cresce, gli scafi scivolano tra le basse e corte onde del lago come in una danza di cui sono riuscito a sentire il ritmo, più poggiato e più veloce di tutti e allora giù giù sempre più giù.

Ma dove vai che fra un po’ finisce il lago!!! E già! Quando e troppo e troppo e quando, finalmente, decido di abbattere ed andare in boa la vedo praticamente al traverso anche meno, stringo e cerco di recuperare l’irrecuperabile.

Da lepre mi ritrovo inseguitore, giro la boa di poppa giusto giusto per ritrovarmi di bolina sopravvento affiancato a Michele di scarsa mezza lunghezza, e così tutta la seconda bolina si trasforma in un affare di famiglia, la spunta il Grigio, ma intanto gli altri hanno recuperato tutto (come si dice tra i due liganti…). Alla boa passo secondo dopo Nicola, che visto l’impiccio tra padre e figlio aveva ben deciso di  prendere l’altro bordo in tutta comodità.

Ultima discesa, ultimo errore, un quasi tamponamento con Fabio, il tempo di disimpegnarsi e Michele, l’altro Fabio e Giuliano sono davanti, Nicola già lo era.

Salvo la quinta posizione con un arrivo di volata giusto mezza lunghezza di vantaggio su “plinsky”.

Potrei dire che era tutto calcolato per tenere aperta la classifica del Trofeo, ma sarebbe una colossale bugia e si sa gli hobiecatter è gente sincera, magari un po’ fuori di testa, ma bugie mai.

Quindi ci vediamo alla prossima e comunque vada voi… “attenti al Grigio”

Il Grigio

 

 

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