Origini

flotta 808 PE

Iniziamo dalla costituzione della flotta 808 nel lontano … anzi no, un passo indietro, alcuni anni prima. Preciso che non ho notizie certe sugli organizzatori, ma era il 1983 quando la flotta 302 di Roma, costituitasi nel 1982, inseri Pescara (vedi “Hobie Cat Calendario regate europee 1983” nel notiziario anno I n.1) come luogo per la regata del 31 luglio per gli hobie 14-16-18.

Regata che vide la partecipazione di cinque HC 16, leggera brezza, trofeo vinto da mio fratello Enrico Marino (a testimonianza la coppa è nel suo ufficio!) con a prua il suo attuale socio d’affari Bianco Antonello, numero velico 42406 vele e scafi azzurri. Allego la scansione delle pochissime diapositive a ricordo di quello storico evento. La scintilla della passione era accesa….

FLOTTA-302-anno-I-N.1-1983

SECONDO CAPITOLO: segue dalle Origini

deltaplano1983, segue…..……La scintilla della passione per i cats, che i velisti puri chiama(va)no “i pattini con le vele colorate” quindi era stata accesa ma l’associazione in flotta ancora no. Trascorrono alcuni anni, i catamarani sono sparsi un po’ ovunque nella spiaggia dannunziana ma non c’e ancora una base, un rimessaggio per l’aggregazione. Le uscite sono solitarie e saltuariamente ci si incontra al largo, ingaggiando qualche dart, topcat o classe A. Ci si diverte, si guarda e riguarda il mitico video “sharing the wind”, quindi si cerca di emularli quanto possibile o trainando con vento forte qualcuno con la tavoletta da windsurf oppure, con la complicità dell’amico prodiere matto 100% Mario Iavicoli, ci si inventa altro facendo “deltaplano” (attaccati sotto il tendalino) – vedi foto allegate. Si arriva quindi al 1988, quando il 28 agosto il titolare di uno stabilimento balneare (Guglielmo di “4 vele”) (ri)organizza una “Regata Longa”, (l’anno precedente con scarsa partecipazione era stata solo per derive e windsurf), aperta questa volta anche ai catamarani. I multiscafi, con le loro vele colorate, anche grazie alle molteplici vendite in quel periodo del rivenditore Hobie Cat di zona, Centromare con Franco Cardarelli, la fanno da padrone con le loro vele colorate. Un successone, di partecipanti ma soprattutto di pubblico!!! Partenza da riva, estrazione a sorte per il sopravvento, uscita caos in mare aperto per le strette uscite delle scogliere parallele alla battigia per poi virare su una boa al largo e rientro a terra, pubblico assediato sopra gli scogli a tifare, in molti a noleggiare pattini e pedalò per seguire da vicino i loro beniamini, insomma più che una regata vera e proprio, una vera festa del mare, mancava solo il santo patrono in processione!!!! Premiazione, coppe per tutti, porchetta, un trionfo. Bisogna trovare solo la base nautica…..

continua….

1988.08.28 001

1988.05.29 1988.08. 28 1988.08. 28 1988.08.28 SOLO CAT 1988.08.28 002 1988.08.30 il centro 1988.08.30 il messaggero 1988.08.30 il tempo

TERZO CAPITOLO: “ ALLA RICERCA DELLA BASE NAUTICA”

1988, segue….

IMG_6852Le vele multicolori dei catamarani perennemente issate per l’intera giornata dal vulcanico Eriberto, mito della città, fanno bella mostra nel suo stabilimento balneare e danno un tocco di colore nelle serate primaverili ed estive al litorale pescarese. I catters locali si frequentano sempre più spesso, il rivenditore hobie cat locale fa da collegamento con la classe, tutto è pronto per la costituzione della flotta. Si pensa anche (e soprattutto) alla base nautica, proprio a “Eriberto” sembra propendere la scelta, ma il luogo è un po’ stretto, in centro città, difficile per il parcheggio delle auto e dei futuri carrelli stradali per le trasferte. Si continua a cercare… Baya Papaia, il Traghetto, quando giunge la notizia che Angelo D’Annunzio, un amico del dealer locale, ha appena acquisito uno stabilimento nella zona nord di Pescara, al confine con Montesilvano, il Pescespada, concessione n. 83, molto grande, con campi da tennis, docce e zona adiacente lo stabile molto ampio. C’è a fianco uno spazio sterrato anche se pieno di calcinacci e riporto di macerie, inoltre più in là una spiaggia libera, con l’idea di un possibile utilizzo occasionale dell’area per le manifestazioni più importanti dietro presentazione di apposita istanza alla capitaneria.  Non ci sono gli scogli paralleli alla battigia, come in centro città, che rendono l’uscita in mare aperto difficile per l’angusto imbuto. Più di così…

continua….

 IMG_6853

IMG_6848

 

….alla ricerca della base nautica, segue

 

 

QUARTO CAPITOLO: LA COSTITUZIONE DELLA FLOTTA – 1988

 

Scelto il luogo della base nautica, concordato in massa il costo del rimessaggio annuale, c’è la quasi contestuale fase della costituzione della flotta. Il dealer HC di zona Franco Cardarelli (anche direttore commerciale M&N Italia in quel periodo) della società Centromare di Conter L. & C. s.n.c. mi riferisce che, ai sensi di normativa WHCA (Wordl Hobie Cat Association), sono necessari cinque timonieri/proprietari per avere il riconoscimento e l’assegnazione del “numero” di flotta. Fatto! Siamo attualmente una dozzina, mandiamo subito i primi 5, anzi di più: Sandro Marino, Franco Cardarelli, Marco Delfino, Paolo Schiazza, Marco Bovani, Luciano Dolci, Alessandro Parnazzini, Gianni Garofalo, con elezione della carica di commodoro, vice-commodoro e segretario-tesoriere; seguono pochi giorni dopo le adesioni di Mario Morelli, Achille Mancini, Luigi Listorti, Andrea Papa, Marco Consorte, Sabatino Di Properzio, Raffaele Marra, Mauro Iavicoli, ….. Così al salone nautico di Genova nell’ottobre del 1988, con la consueta annuale riunione della classe, c’è il ns. primo incontro con i vertici ed il direttivo della classe. Subito dopo arriva il pacco postale di benvenuto dall’associazione europea a nome di Bernadette Loffreda. La missiva ci dice che ci è stato attribuito il numero sequenziale mondiale di flotta “808”, inoltre il kit di benvenuto contiene cartellina con logo WHCA, bandiere di classe per le partenze, adesivi, adesivi percorsi, spille con le sagome del catamarano, petchs hobie fleet, la rivista ufficiale Hotline (vedila ora quihttp://www.hobiecat.com/xe/en/hobie-cat-racing/#hotline-magazines), poi pochi giorni dopo, un ulteriore scatolone dall’importatore Italia Beny Bozano con felpe, tshirt, giubbini, bandiere, poster, adesivi, da distribuire alla flotta….quanta abbondanza in quel periodo!! Andrea si occupa immediatamente della realizzazione grafica del logo (la bandiera triangolare fucsia/verde) della flotta. Per affrontare la stagione fredda l’hobiecatter Gianni si fa promotore dell’acquisto massivo della Musto olympic 201: dodici stagne con logo della flotta, bellissime!

continua….

.la costituzione della flotta, segue

 

QUINTO CAPITOLO: Organizzazione prime regate: l’ADRIATIC HOBIE CAT CUP – 1989

1989.08I lavori alla base nautica del Pescespada procedono alacremente: c’è da ripristinare tutto il fondo a base di detriti e calcinacci, in quanto la destinazione originaria era quella di un parcheggio auto, con la sabbia. I nuovi proprietari cambiano il nome della concessione balneare in Hawai. La flotta pescarese invece lavora per l’organizzazione delle regate. Si cerca una denominazione da dare al campionato di zona della classe. In quel periodo c’era una manifestazione molto importante in IX (Marche-Abruzzo allora) zona per le barche d’altura, l’Adriatic Cup. Inserisco centralmente la nostra classe a quell’evento esistente, rendendola ammessa solo ai catamarani. Per il simbolo di locandina ed adesivi prendo una foto, rendendolo traslucido, di una partenza dello stage fatto personalmente in Francia ad Hyeres (anche con raid all’isola di Porquerolles, meraviglioso!) il capodanno precedente a prua di un HC18 Formula (il diciotto con lo spi) con l’importatore Beny Bozano sovrapponendola ad una stampa dello sfondo di Pescara vista dal mare. Si arriva alla prima prova da noi organizzata: domenica 11 giugno 1989. E’ estate, ma….si alza una tramontana forte, molti equipaggi sono in costume, molti non hanno il trapezio (non lo hanno ancora comprato o non ci sanno andare!!). Sailing Paradise!!! Con vento il cat è velocissimo, tutti gasati, il ristorante dello stabilimento ci accoglie nel post regata destinato solamente a noi, tutto offerto dagli sponsor (molti, che nel frattempo avevo cercato), premiazione, primo titolo alla coppia Marco Bovani-Fausto Cupido, coppe, targhe ricordo per tutti, modellini in scala hobie cat, primi sfottò (come al solito) per gli ultimi. Contestualmente all’AHCC (Adriatic Hobie Cat Cup), qualche sponsor (Glent Grant, Compagnia di Navigazione) vuole un trofeo/regata tutto suo. Anche Eriberto in centro città ci accoglie per una sua regata: mega colazione prima della partenza sotto la sua intuizione di portare a Pescara la palma hawaiana, quindi segnale di barche in acqua non con la consueta trombetta ma con il suono della sua grossa conchiglia presa in Kenia.

continua….

1989.06.11 1989.07.16 Eriberto

 1989.08 flotta 808

 1989 ahcc targa 1989.06. 11 1989.06. 11 1989.06. 11 1989 spille 1989.07.16 1989.07. 16 1989.06.25 hobie hawaii 1989.06.11 hobie hawai 1989.06. 11 1989.06. 11 1989.12.28 hyeres (F) -

 

 

 1989.08. 27 1989.08. 27 1989.08. 27 1989.08. 27

  ….organizzazione prime regate: l’ADRIATIC HOBIE CAT CUP – 1989    SEGUE…

 

SESTO CAPITOLO: MAURO – 1990

Prime uscite autunnali, quindi si affrontano le prime trasferte, ma solo qualcuno è dotato di auto con gancio e carrello. La prima trasferta è il campionato invernale a Castiglione della Pescaia (Grosseto), il w/e dell’immacolata del 8-10 dicembre. Già da giorni precedenti piogge incessanti a Pescara, fa freddissimo, malgrado questo si caricano più barche, smontate, su un carrello per montarle a mezzanotte il giorno precedente la manifestazione.
fare vela hc 1991_08

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sull’autostrada Pescara-Roma, c’è neve e nebbia, si vaga sugli Appennini fuori dall’autostrada in montagna alla ricerca di una pompa per il gasolio poiché il conducente benpensante (azzz Gianni!) ritiene erroneamente di arrivare con la riserva fino alla stazione di rifornimento. Non fa niente, è una grossa comitiva che si muove e l’entusiasmo è enorme. Natale, il commodoro omaggia i fedelissimi con modellini in scala con dovizia di particolari che un pensionato su commissione gli vende a 10.000 lire cadauno. Anno nuovo, Cesenatico con la sua ennesima edizione di Vele di Pasqua. Non ci sono ancora molti carrelli: per un gruppo di quattro hc16 ci pensa Marco chiamando in causa l’appassionato padre: su un tir, si proprio un tir, della sua fabbrica vengono caricati e spediti il giorno precedente la manifestazione i cats per essere poi ripresi il giorno dopo pasquetta. La 808 si muove con 7 sedici e 5 diciotto: tra crews, accompagnatori, amici, fidanzate, moglie e ..amanti si muove un gruppo di 50-60 persone. Alcuni piccoli hotels sono letteralmente prenotati al completo dal ns. gruppo. Spesso, gli accompagnatori noleggiato barche per seguire da vicino noi regatanti facendo sentire il loro supporto (nella foto i ns. fans al Garda per il famoso “traversino” nei pressi dell’hotel Pier). I risultati agonistici sono mediocri  ma, come Hobie Way of Life, siamo i numeri uno, il divertimento ed il ricordo è assicurato!!

Continuano le regate in casa con la seconda edizione dell’AHCC: malgrado siano zonali (leggi meglio locali), arrivano alcuni equipaggi dalle Marche e dal Lazio: non sono hobie cat, non c’è la monotopia, e sono in pochi per fare classe: purtroppo arriveranno i tempi compensati con dissapori di molti.

E’ il 6.05.1990 (cercatelo nella foto dello skipper meeting!) quando partecipa alla sua prima regata zonale AHCC come timoniere colui che diverrà il ns. punto di riferimento e teacher dei giorni attuali, Mauro (su Phantom 15, comprato da Bonifacio Ciattoni, per passare l’anno successivo al HC18) con prodiere De Luca Roberto. La sua prima trasferta al Garda, a prua di Mario Iavicoli con il sedici. Tra gli aneddoti, mi racconta che ad una prova, nel pre-start, in attesa, fermi e con vele lascate, arriva una bomba di raffica che li solleva da prua (non avendo ancora a quei tempi il tendalino traforato mesh ma pieno) e li fa cappottare. Mauro esclama: “Minghia, questo è il Garda, così funziona??”.

continua…

 

1990.05 elicottero 1990.05 a 1990.04.22

1990.04 hobie mario & raffaele1989.12.8 castiglione della pescaia 1989.12 modellino hc 18 - Copia 1989.12 modellini HC 1989.10.08 1989.10. 8 1989.10. 8 1991 albaria 3-4

 

SETTIMO CAPITOLO : Campionati italiani in IX zona fiv 26 anni dopo!!

Inserito già nel web: vedi https://www.associazioneitalianahobiecat.it/26-anni-fa-lultima-volta-in-ix-zona-campionato-nazionale-1990-hc16-e-18-giulianova/

 

in ordine storico, segue..

 

CAPITOLO OTTAVO:  “Ladies and Gentlemans, start your …sails!!” (partenza dalla spiaggia “ stile Le Mans” )

Per la consueta festa di fine estate, il 23.09.1990 con la ritrovata spiaggia tutta in ns. possesso in quanto liberata da palme, ombrelloni, lettini e sdraio e per spezzare la solita monotonia delle regate con percorso a triangolo (in verità ne abbiamo già fatta una girare attorno alla piattaforma offshore Fratello Cluster dinanzi la Torre di Cerrano a Silvi, rotta bussola zero gradi, totali 10 mg andata e ritorno), ne organizziamo una con la partenza “stile Le Mans”, cioè barche posizionate sul bagnasciuga e con un tratto da fare correndo per raggiungerle. La nostra base ben si presta perché non ci sono proprio davanti le scogliere parallele alla battigia come invece altrove posizionate. Per questa singolare prova sponsorizzata per l’occasione da Caffè Saquella, si procede all’estrazione a sorte per avere la posizione di sopravvento: chi ha il cat che si trova dal lato più favorevole al vento ha però un percorso anche più lungo da fare correndo (per i più sopravvento un biathlon corsa-vela!). Si procede all’allineamento e, inavvertitamente, la barca di Marco Bovani parte da sola, fortunatamente si dirige prua al vento e così riesce a prenderla prima che l’acqua diventi alta. Ok, tutto pronto: Angelo con il megafono dà il countdown e a 8/7 secondi dal “go”, c’è già ..…qualche pms (leggi ocs), a terra ancor prima di iniziare!!! Il dado è tratto, non c’e primo ripetitore, tutti a correre facendo lo slalom tra qualche residuo bagnante sdraiato a prendere l’ultimo sole. I crews maschili sono un pò più veloci dei mixed, in molti avevano già predisposto il fiocco già cazzato, il carrello randa ovviamente già al centro, e…i fratelli Marra perfino il paranco cazzato!! Conseguenza? Proprio mentre corrono verso la loro barca, la si vede da sola poggiare e scuffiare sopra quella di Gianni!!! La prodiera Francesca spinge il cat mentre Gianni è costretto a districare il 95500 dei Marra dal suo… questa è vera Hobie way of life 808!!!

continua….

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1990.09.23 1990.09.23m 1990.09.23h 1990.09.23g

 

….Ladies and Gentlemans, start your …sails!, segue

 

CAPITOLO NONO: DISAVVENTURE & RESCUES

 

Non sempre rose e fiori per gli hobiecatters della 808, ma anche alcune disavventure e recuperi in mare fortunatamente a lieto fine e senza danni fisici.

Bellissimo il racconto di Gianni, un po’ lungo ma che lascia suspance fino alla fine … Per ragioni di spazio, lo trovate allegato in formato pdf. Ve ne racconto altre, alcune brevemente, in ordine cronologico quali:

  • Il rescue fatto da me e Paolo Schiazza per aiutare al largo due coppie in difficoltà su un sedici: Paolo si tuffa, sale a bordo e riporta a riva gli amici/amiche in pianto isterico. Loro, sulla barca in cinque belli pesanti, mentre io, da solo, entro nella “lavatrice” del groppo per uscirne centrifugato ma fortunatamente senza danni fisici;
  • Il rescue fatto da Eriberto che con la sua moto d’acqua (la prima del suo genere, presumo in Adriatico, un enorme rosso Fiart 3 posti): io ero nei pressi del cat degli amici scuffiati, ma ero solo, impossibilitato ad aiutare, facevo comunque da riferimento con le mie vele per essere avvistati da riva. Eccolo, arriva in piedi con il coltello tra i denti, modello sandokan, cavalcando le onde, corre in soccorso in un mare formato per poi gridare” Taglia con questo la scotta della drizza randa!”;
  • Il disalberamento con il mio sedici con a prua il corazziere diciottista Marco Consorte. Tramontana forte ed onda molto formata, appena uscito dagli scogli, esce al trapezio e… crac!! Lo strallo di prua cede all’attacco dello scafo destro, evidentemente il perno con il suo gioco aveva asolato il foro a prua. Tutto ok, miracolosamente nessun danno ma comunque cattivo manutentore;
  • L’episodio con l’improvvisa fittissima nebbia in un fine aprile: non si vedeva la prua del catamarano, fortunatamente eravamo vicino la base ma con l’incognita delle scogliere da oltrepassare nell’ovatta totale: chiedete a Mauro i dettagli ed il finale, c’è da ridere!
  • La mitica uscita con Evelina, pilota d’elicottero, paracadutista, …insomma una che non si tira indietro a tutto ciò che è adrenalina 100%. E’ alle sue prime uscite, stà imparando velocemente: anche in questa uscita tramontana forte, non c’è nessun altro in acqua, mentre boliniamo verso il largo mi dice: “cos’è quella cosa (sartia) che penzola lì (sottovento)? Lo deve fare?”. Azzzz, sbianco di colpo: la landa sottovento non aveva più il perno facendo pendolare la sartia prua-poppa! E adesso? Fortuna vuole che avevo un perno ed anellino di scorta inserito tra le cimette del tendalino, ma era uno solo, last chance. Procedo lentamente, conscio che se provo a fermarmi/stallare, l’albero va giù. Mi spiego non semplicemente senza termini (marinareschi), in mezzo a raffiche e spruzzi d’acqua, ma Evelina è mitica!! Sfila perno ed anellino dal tendalino, inizia a scivolare lentamente sottovento (quasi in apnea sotto gli spruzzi), dopo vari tentativi afferra la sartia dal suo ciondolare e riesce ad infilare il perno nella landa ritorta all’attacco sartia. Eve, chapeau! L’esperienza mi dice di consigliare ai nuovi di nastrare bene gli anellini nelle sartie oppure (come faccio) di duplicare (per sicurezza e di scorta) i pernetti direttamente nella redancia della sartia;
  • Domenica 27.05.1990 (vedi allegato articolo pdf del quotidiano che riporta la notizia il giorno dopo), uscita con Luigi Listorti con il mio 16. Sempre mare ed onda formata. Scuffiamo, ci può stare, quello che non ci stà è che non riusciamo a raddrizzare la barca da 180° (capirò in seguito il motivo: il mio albero aveva alla base all’interno della canalina una leggera crepa facendole quindi perdere la tenuta stagna di galleggiabilità; così l’albero si era riempito totalmente d’acqua). Siamo rimasti soli in acqua, Marco Delfino con Antonio Contento insieme ad un altro crew, non ricordo quale, erano a riva per una pausa. Il tempo passa e qualcuno da riva chiama la Guardia Costiera. Mentre Marco ed Antonio ci hanno visto e ci stanno raggiungendo, il Boston Whaler e poi la motovedetta CP della capitaneria di porto sono più veloci della 808 e ci sono…addosso! Si, con i loro mezzi ci toccano anche, inizia un acceso scontro verbale in acqua. Ci intimano di salire a bordo e di abbandonare la barca, io e Luigi non ci stiamo, poi per fornire le generalità lo dobbiamo fare confortati anche che il Boston tiene con una cima il cat. Appena saliti, neanche il tempo di dire che siamo di una società sportiva e che ci stiamo allenando, il CP riparte a manetta verso il porto con due marinai che ci tengono il braccio impedendoci di rituffarci. Il graduato parla con il comando a terra della capitaneria: “Le vite sono salve, ripeto le vite sono salve!” Io e Luigi ci guardiamo increduli e sbigottiti, sono furente, incazzato e impotente vedendo che ci allontaniamo dal mioHCatamarino… In zona si portano Marco ed Antonio, nonché il mitico Suono dell’ “ammiraglio” Giampiero Bovani, con a bordo il nipote Marco e Fausto Cupido. Nel frattempo arriviamo al porto, dalla motovedetta ci fanno sbarcare per introdurci blindati (neanche fossimo delinquenti) nel furgoncino della Guardia Costiera. A piedi nudi, con il trapezio, short e salvagente, veniamo condotti davanti il comandante della direzione marittima di Pescara: neanche due parole dette da Luigi per spiegare cosa era successo che veniamo immediatamente rilasciati si, ma in Piazza della Marina, a portauova in centro città peraltro scalzi! SENZA PAROLE. Il giorno dopo, in edicola, la locandina e la prima pagina del maggiore quotidiano locale riporta la notizia: sputtanamento! (per la cronaca, nel frattempo Suono aveva agganciato e trainato il mio cat in salvo: evviva Suono, onore all’ammiraglio Giampiero, per sempre riconoscente).

continua…..

 

1990.10.21 domenica – GIANNI uèps

 

1990.05.28 il centro

 

 

 

 

 

….Disavventure & rescues, segue

 

DECIMO CAPITOLO:  SIAMO (QUASI) I NUMERI UNO!

 

“Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare.”. Questo l’incipit di una poesia del ns. più illustre concittadino, Gabriele D’Annunzio.

Così, finita l’estate, considerato che la sede della flotta era presso uno stabilimento balneare che nei suoi primi anni d’inverno chiudeva, diveniva un problema potersi cambiare e fare una doccia dopo ogni uscita.

Per fortuna tra di noi vi erano alcuni ragazzi del Club Nautico di Silvi i quali ci proposero di svolgere gli allenamenti invernali a Silvi, dove il loro sodalizio era attrezzato di docce e spogliatoi.

Finite quindi le prove dell’AHCC alternatisi tra le Hawai e il Tortuga dell’hobiecatter diciottista Roberto Pola, migriamo e “sconfiniano” nel vicino territorio teramano di Silvi Marina. Circolo tutto nostro, con un presidente dalla calorosa accoglienza.

Anno seguente: i risultati in regata a livello nazionale della 808 sono modesti, c’è poco esperienza per la giovane flotta rispetto alle vecchie “volpi” del circus, ma l’entusiasmo ed il divertimento sono al massimo: c’è il più elevato numero di associati iscritti alla classe,(parlo di regolarmente tesserati che è solo la punta dell’iceberg di quanti frequentano la base nautica), SIAMO I NUMERI UNO (in verità soltanto dietro la flotta n.1 di tesserati in italia, Trieste)!

Contatti con le flotte, presenza costante con articoli pre e post singoli eventi nella stampa locale (il Centro, Il Tempo+Vario ed Il Messaggero) e nazionale specializzata (Giornale della Vela, Fare Vela, Nautica, Albaria). Le foto delle vele multicolori dei ns. associati sono costantemente presenti nei depliants e nel materiale pubblicitario della costa abruzzese e dannunziana. Insomma, nu sem nu!

continua….

10 9 8 7 2 5 6 4 3 1

….i numeri uno, segue

 

UNDICESIMO CAPITOLO: GROPPO!!

 

Se cerco sul dizionario il termine groppo, leggo:

  1. Groviglio, …
  2. Difficoltà
  3. Perturbazione che si manifesta con improvviso aumento del vento, di direzione variabile e con precipitazioni
Sinceramente dei tre significati conoscevo soltanto l’ultima, ma per quanto accaduto nel pomeriggio di venerdì 26 luglio 1991 tutte le citate definizioni vanno bene. Ricordo che dopo una bella giornata di mare passata insieme al carissimo amico ospite in quel w/e Piero Di Nucci, commodoro della flotta 802 con cui avevamo stretto gemellaggio e forte amicizia (non dimentico anche quella con Maurizio Marchese della flotta 834 di Napoli), ero tornato a casa. Da premettere che alcuni hobiecatters “tirrenici” partecipavano alle regate AHCC portando solo il gioco vele (senza il traino del fastidioso carrello) in quanto usufruivano delle impolverate barche a terra dei pigri locali. Poco dopo le 19,00 mi chiama Piero, il quale alloggiava sul lungomare vicino il rimessaggio presso un albergo con camera vista mare, dicendomi: “A Sà, ho visto passare un gommone sopra gli ombrelloni, in aria volando, qua stà facendo il finimondo, mi sa che al rimessaggio…..” Parole profetiche: non ricordo quanto durò il groppo, ma subito dopo, nella quiete dopo la tempesta, corriamo immediatamente alle Hawai e … il primo termine del dizionario è esatto, Groviglio!! Il vento, registrato dall’anemometro della torre del marina di Pescara con una intensità di 65 nodi per poi rompersi, aveva ammassato i cats tutti in un angolo, poiché qualcuno non lo aveva ancorato al corpo morto, altri erano stati letteralmente sradicati dal vincolo (mal sotterrati) a terra, il sedici con gli scafi gialli di Luciano Dolci aveva scavalcato le cabine per atterrare vicino il cala vele, insomma disastro totale! Inizia il tam tam di telefonate, tutta la costa (teramana e pescarese) è devastata, tutti gli hobiecatters corrono in pellegrinaggio al rimessaggio per verificare lo stato della loro passione. E’ qui che si vede il gemellaggio con la 802: il giorno dopo Piero, di buon’ora, messosi d’accordo con i rispettivi proprietari, inizia un lavoro, ove possibile, di ripristino delle barche della flotta: una dopo l’altra, come in fabbrica in una sorta di catena di montaggio muovendosi all’interno del rimessaggio, carteggia, lima, taglia, applica gelcoat in maniera precisa e sequenziale, rimettendo pronti all’uso almeno 5-6 cats: grandissimooo!!

 1991.07.26 1991.7.26 venerdi 1991.07.26 65 nodi 1991.07.26 65 nodi 1991.07.26 65 knots 1991.07.28 il centro 1991.07.29 il centro 1991.07.28 il centro copertina 1991.07.27 il centro copertina 1991 albaria GROPPO+RAID

….groppo, segue

 

DODICESIMO CAPITOLO: IL RAID DELL’ARCIPELAGO PONTINO

 

Piero Di Nucci, commodoro della 802, colui che aveva rimesso in sesto molti dei cats danneggiati dal groppo di fine luglio (27.09.1991-leggi capitolo precedente), ci propose, incontrandoci in una delle tante regate in giro per l’Italia, di aggregarci per una vacanza con il catamarano. Chiedemmo chiarimenti di cosa ben si trattasse: rispose un giretto intorno alle isole lì davanti a noi….Giretto? guardando il suo programma redatto e carta nautica alla mano, si trattava di navigare in mare aperto, senza assistenza, senza autorizzazioni, con un cat classificato natante e con i suoi ben precisi limiti di legge di allontanamento dalla costa, insomma… da pirati! Primo pensiero di Marco e Mario: questo è matto!! E invece…anche noi eravamo pazzi, aderimmo con due sedici per affrontare uno dei più bei ricordi di vita da catamarani mai fatta. I giorni precedenti ci mandò il programma:

erano già state prenotate le strutture ricettive per le notti essendo agosto, quindi ben si conosceva il pienone di turisti in quel mese. Eravamo sei sedici; non esistendo all’epoca le borse stagne, i bagagli cinghiati sul tendalino erano avvolti con doppio strato di bustoni della spazzatura (qualcuno aveva montato un tubo pvc, attaccato al dolphin striker, con tappi a chiusura stagna). Mediamente la distanza tra le isole è di 25-30 miglie, non molte in verità, ma sempre in mare aperto e senza assistenza: non fa niente, si diceva, tanto ci si aiuta tra di noi.

A posteriori, l’esperienza ci insegna che invece appena si parte, scatta…. la regata: a tutti i costi si deve arrivare primi perché sennò poi a cena… Si ricorda l’ospitalità degli ischitani, l’hotel Gattopardo a Citara-Forio gestito da un hobiecatter locale, entusiasta del ns. arrivo, nonché la sfida di Piero e suo fratello Marco dal sapore western stile Morricone con colui che si autocelebrava il più forte dell’isola al lido dei Maronti, con il consueto vento termico assicurato; la tappa più dura, Ischia-Ventotene con pochissimo vento nonché dritto sul naso con infiniti bordeggi di bolina, l’isola morfologicamente molto bassa che si nasconde all’orizzonte, mare aperto, con le ore che passavano e il vento che stentava ad alzarsi, l’immensa gioia di vedere l’isola e di arrivare al tramonto quasi con l’oscurità. Gianluca Sferra il giorno dopo ripagava l’ospitalità dell’unico circolo esistente con una lezione di vela, alla lavagna per gli allievi turisti di quella settimana; la visita al carcere abbandonato di Santo Stefano; Luciano Paluzzi che si comprò il pollo allo spiedo prima della partenza per Ponza per mangiarlo sul cat durante la navigazione; Palmarola, da sogno, dove aveva una casetta da pescatore, una delle pochissime esistenti essendoci il vincolo di inedificabilità, l’hobiecatter Antonio Assante; il passaggio con il cat nella strettissima Punta Tramontana largo quanto il catamarano, la prima volta dei delfini che ti giocano a prua, l’ospitalità di tutti nel vedere noi, eroi e marziani, arrivare nei vari luoghi con i piccoli “pattini con le vele colorate”. S t u p e n d o ! Seguiranno a fine anni novanta, gli altri raid “Sulla Rotta di Enea” (Napoli, penisola sorrentina, Procida, Ischia, Napoli) organizzata da Avelante degli amici Costanzo Villa & Maurizio Marchese, ma di questo ne riparleremo in seguito, adesso ….lode all’Hobie Way of Life del bravissimo Piero e tutti quelli della 802, l’Officina dei Venti!!

1991 agosto VENTOTENE 1991 agosto vacanza in 6 hobie cat 1991 agosto raid isole tirreno 1991 agosto PONZA 1991 agosto ISCHIA 1991 agosto palmarola Punta Tramontana - RIQUADRO (1) 1991 agosto raid palmarola casa di Antonio Assante 1991 agosto raid 1991 agosto

 

….il raid dell’arcipelago pontino, segue

 

TREDICESIMO CAPITOLO: LA SCUFFIA ED IL BARRACUDA

 

Dopo aver effettuato uno stage invernale nella base nautica hc dal dealer Antonio D’Arcangelo (con suoi cats messi a disposizione) di Sperlonga, rimessaggio ubicato accanto alla famosa grotta nonché bellissima villa dell’imperatore romano Tiberio, il 30.05.1992 organizziamo alle Hawai, in collaborazione con la LNI, una regata nazionale valida anche come prova unica dell’AHCC 1992. Regata disputatisi con pochissimo vento che vide vincitori tra i sedici De Toro-Rogge e tra i diciotto i fratelli Rossi; degni di menzione il duo Wolleb-Musso della lontana Palermo.Quasi al termine di quell’anno iniziano per molti, purtroppo, i dissapori con il proprietario del rimessaggio Angelo D’Annunzio. Vi è una scissione tra gli associati dovuta ad alcuni malintesi e/o diverse opinioni riguardanti la gestione del rimessaggio. In città il problema più rilevante, come peraltro evidenziato dal presidente Carlo Lepscky nella sua relazione annuale per la FIV, manifestato anche nelle altre flotte italiane, derivava dalla scarsa disponibilità di spazi per i rimessaggi. Nasce inoltre, in molti, la volontà di costituire un proprio circolo velico (dopo le esperienze dell’AHCC con il Club Nautico Pescara, campionati italiani con il Vincenzo Migliori di Giulianova, nazionale 1992 con la Lega Navale) per essere totalmente autonomi nell’organizzazione delle regate. Si crea La Scuffia: i soci fondatori furono gli hobiecatters Paolo Schiazza, Achille Mancini, Mario Iavicoli, Gianni Garofalo, Michele Conte, Luigi Listorti, Marcello Cozzolino. Costituita l’asd con rogito del notaio Egidio Marra (anche lui partecipava occasionalmente con passione e grinta alle ns. regate), in molti si trasferiscono e portano le loro barche in un desolato pezzo di spiaggia, ancora privo di recinzione, lateralmente allo stabilimento balneare Barracuda, ma con un importantissimo e spazioso prato per caricare/scaricare le barche dai carrelli stradali antistante il marciapiede/strada. Si lavora alacremente e velocemente in quanto si assapora l’idea di avere (o quasi!!) un rimessaggio gestito completamente dalla flotta. Il circolo velico è costituito, il logo fatto, c’è comunque un periodo di “apprendistato” come impone la normativa fiv. Il presidente era l’attuale senatore della flotta 808 Paolo Schiazza, Achille (Lino) si occupa della realizzazione del guidone sociale (ovviamente una barca scuffiata a 90°), finalmente uno nostro inserito tra quelli degli altri circoli: si comprano alcuni carrelli alaggio “big foot”, boe per i triangoli, gommone per l’assistenza, .. insomma c’e’ molto da fare ma il gruppo non si tira indietro.

 

1990.07.29 1992.05. 30

1992.05. 30 1992 SPERLONGA

 

1992.05.30 skipper meeting

QUATTORDICESIMO CAPITOLO: MONDIALI, EUROPEI E MERIT CUP

 

Dopo aver raggiunto la prima posizione come numero di iscritti nel 1994, segue una naturale fase discendente di iscritti ma comunque consolidata per uno zoccolo duro di associati che continua a regatare in tutta Italia e non solo solo. Infatti alcuni equipaggi nei 16 partecipano ad alcuni mondiali (1996 Dubai e 1997 Spagna con il sistema “round robin”, cioè con barche messe a disposizione dalla fabbrica) nonché a campionati europei (Cagliari, Andora); lo stesso dicasi per i diciotto con presenza costante di alcuni crews. Se i partecipanti alle trasferte diminuiscono, arrivano invece le prime affermazioni e podi ripetuti; inoltre gli 808’s sono costantemente ai vertici nelle ranking list annuali sia nei 16 che nei 18. Si partecipa alle MERIT CUP, una manifestazione che si tiene regolarmente ogni anno al Poetto di Cagliari (tranne un anno disputatasi a Mondello di Palermo), evento sponsorizzato dalla nota marca di sigarette con un notevole budget: regate normali e notturne, regate a staffetta, partenza dalla spiaggia, il tutto ripreso dall’elicottero e da vedere su maxischermi, rendono unico e mitico questo tipo di manifestazione. Ma la cosa più bella è che ai regatanti regalano borse, maglie, costumi e …giochi vele!! Il risultato è in secondo piano, il divertimento al top!

1997.06.28 1997.06.20 mondiali spagna 1997 sotogrande mondiali 1996.06 regata notturna MERIT CUP 1994 iscritti 1997.06.22 bis 1995 ranking list HC18

 1996 ranking list 1996 -finale 3° assoluto 1996.06 MERIT CA

 

QUINDICESIMO CAPITOLO: I RAID SULLA “ROTTA DI ENEA”

 

Hobiettivamente fantastico è il ricordo del raid “Sulla Rotta di Enea” organizzata da “Avelante” degli amici Costanzo Villa e Maurizio Marchese. Riservata soltanto ai HC16, la prima edizione vide la partecipazione di equipaggi provenienti da tutta Italia di 25 imbarcazioni, limite imposto per motivi organizzativi. Il percorso del primo giorno fù da Formia a Casimicciola d’Ischia (con obbligo di passaggio sottocosta per sicurezza al cancello boe a Fontana Blu di Pinetamare – Castelvolturno) mentre il secondo era da Casamicciola a Bagnoli di Napoli. Perfetta organizzazione per questa ragata-vacanza con trasporto di bagagli dei crews, pernottamento e rientro trasferimento con auto dell’organizzazione. Stupendo. Seconda edizione, sempre seconda decade di settembre, con diverso percorso: Bagnoli di Napoli-Meta di Sorrento (penisola sorrentina) e quindi Procida, Ischia e ritorno a Bagnoli. Tutto bellissimo e perfetto, anche quando il secondo giorno.…in mezzo al trafficato canale di Procida (vedi allegata cartina del secondo giorno il fine tratteggio rosso), arriva il groppo: iniziamo a scuffiare tutti repentinamente, come in un effetto domino. Non si vedeva più nulla: all’improvviso si vede apparire, come da scene fantozziane, uno dei due organizzatori, Costanzo Villa sul suo gommone che si accerta delle ns. condizioni. Gli rispondiamo che tutto va bene e che può andare ad aiutare chi ne ha bisogno. Io e Marcello eravamo tranquilli, si parlava rimanendo in stand-by scuffiati a 180° in attesa che tutto finisse. Il trasferimento raid viene annullato, c’è l’ordine di rientrare alla base di partenza per continuare l’hobie way of life con un fantastico crew party!

 

1998.09.19+201998.09.20

1999 sett 10.11.12 secondo giorno 1999 sett 10.11.12 primo giorno 1999 sett 10-11-12 1999 sett 10-11-12.

 

 

Commodoro

Sandro Marino   mail: sandromarino1@virgilio.it

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La Hobie Way of Life

THE HOBIE WAY OF LIFEbabiiiiiiiiiii

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 Sede principale

Pescara – circolo Svagamente

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 Manifestazioni annuali

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AHCC – ALBO D’ORO 

Foto d’epoca

1983.07.31 1983.07. 31 1983.07. 31 1983.07. 31 1983.07. 31 1983.07. 31