Carlo e Andrea campioni di Hobie fair play!

Il bello della vela: “la storia di Carlo e Andrea”

Carlo ha 12 anni e Andrea 13.

Carlo vive a Roma e Andrea a Firenze. La scorsa estate i genitori li iscrivono ad un corso di vela sul lago di Bracciano. Ad entrambi piace il catamarano e ad entrambi piace portarlo sbandato fino quasi a scuffiare. Carlo è spericolato e Andrea è un po’ pauroso. Carlo pesa 30 kg e Andrea 70.
A settembre vengono convocati per il corso di perfezionamento e alla fine della settimana decidono di iniziare un percorso “agonistico”.

Andrea è gasatissimo, Carlo non tanto ma è spinto dalla mamma e dal papà che cercano un modo di staccarlo da quel telefonino che da quando glielo hanno regalato è il suo unico compagno di giochi.
Trovata la barca e acquistata tutta l’attrezzatura iniziano ad allenarsi con la squadra del circolo dove hanno fatto il corso di vela. La squadra si sposta al mare e anche loro che ormai fanno parte della squadra. Sono sempre ultimi sia durante gli esercizi che durante le regatine di allenamento.

Passa l’inverno e iniziano le regate nazionali.
La prima regata ad Anzio non va un granché. Su 4 prove ne riescono a completare soltanto una e si classificano tra gli ultimi posti.

Passano due settimane e sono di nuovo su un campo di regata. Ci sono 19 imbarcazioni iscritte e alla prima prova finiscono dodicesimi. Sono contenti e si scambiano pacche sulle spalle a vicenda perché finalmente qualcuno dietro sono riusciti a metterlo. La seconda prova va ancora meglio, girano la boa di bolina terzi e chiudono la regata settimi.
Umore alle stelle.
Il sole picchia forte e Carlo avverte un forte mal di testa. Sta per iniziare l’ultima prova della giornata e Carlo continua a lamentarsi con Andrea ma non vuole mollare per un semplice mal di testa. Partono male, anzi malissimo. Sono a metà del primo giro e Carlo chiede il cambio al timone ad Andrea che in vita sua avrà timonato sí e no una volta. Sono ultimi, tutta la flotta finisce la terza prova e si dirige verso il circolo.
Sul campo di regata ci sono loro, i posaboe e i giudici sulla barca comitato smaniosi di tornare a terra. Andrea vorrebbe ritirarsi perché al timone non se la cava molto bene e a loro manca ancora un giro, in più è anche preoccupato per il piccolo Carlo che continua a lamentarsi. Carlo, nonostante il mal di testa divenuto fortissimo, vuole finire la regata perché il loro obiettivo di oggi è finire tutte le prove. Arrivano alla boa di bolina e con lo scafo sottovento la toccano. Tutte le barche iscritte sono ormai arrivate a terra e nessuno li ha visti.
Qui accade qualcosa di estremamente bello. Nonostante si trovino da soli su un campo di regata completamente vuoto, nonostante siano ultimi fuori tempo massimo, ammainano il gennaker e effettuano un giro di penalità.
Il bello della vela è quello di essere uno sport dove ci si autopenalizza, che tu sia il primo in lotta per la medaglia olimpica sotto l’occhio di 100 telecamere o che tu sia l’ultimo della flotta, su un campo vuoto, alla tua seconda regata della vita.

Grazie ragazzi vi voglio bene.

Giammarco Sardi detto Mambo allenatore Dragoon del 3V

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